Giro d’Italia 2020, la EF chiede all’UCI di concludere la corsa domenica
La EF Pro Cyling non si sente più al sicuro al Giro d’Italia 2020. La squadra statunitense, come riportato da Eurosport UK che ha avuto la lettera in esclusiva, ha fatto una richiesta ufficiale all’UCI per non far riprendere la corsa lunedì prossimo. La motivazione sarebbe la “chiara compromissione della bolla” dentro la quale avrebbero dovuto vivere le squadre durante tutta la durata del Giro. La loro proposta, che secondo Jonathan Vaughters non è una minaccia di abbandono, era quella di concludere la corsa domenica 28 ottobre dopo l’arrivo in salita di Piancavallo, ma l’UCI ha prontamente rispedito la richiesta al mittente.
“Il virus c’è – ha affermato Mauro Vegni sulle colonne de La Gazzetta dello Sport – non solo al Giro d’Italia, ma bisogna avere il coraggio di andare avanti seguendo le regole ed operando con serietà. Rispetto le paure e i dubbi dei ragazzi, noi stiamo facendo tutto quanto è nelle nostre possibilità per garantire la sicurezza e la salute. Ma la “bolla di tranquillità” dovrebbero crearla prima di tutto le squadre e coloro che stanno attorno ai corridori”.
LA LETTERA DELL’EDUCATION FIRST
Gentili RCS, UCI, Stakeholder e Team,
grazie per i vostri sforzi per produrre un Giro d’Italia sicuro e avvincente. Finora abbiamo apprezzato molto la nostra squadra in gara. Purtroppo, viste:
- La notizia di 11 test positivi su quattro squadre all’interno della “bolla” del gruppo,
- Il tasso di positività stimato di circa il 2%, che sembra troppo alto in un gruppo che dovrebbe essere protetto, asintomatico e con un tasso di positività estremamente basso
- Un’epidemia tra le squadre all’interno del gruppo
- Una bolla chiaramente compromessa e un intervallo previsto tra l’esposizione e sintomi/positivi, ci si deve aspettare che si verifichino ulteriori positività. Non è un dato di fatto, ma il principio di precauzione suggerirebbe di agire in modo responsabile e di adottare un approccio conservativo
Per la salute e la sicurezza dei corridori, del personale e delle comunità attraverso le quali corriamo, consigliamo di interrompere il Giro in anticipo. Crediamo che sarebbe meglio per il Giro e l’UCI World Tour se questo fosse fatto in modo sistematico e olistico rispetto a un ritiro caotico squadra per squadra. Il secondo giorno di riposo sembra una pausa naturale nella corsa per decretare i vincitori e un Giro d’Italia 2020 di successo.
Nel frattempo, sosteniamo l’idea di effettuare almeno due tamponi ai corridori da qui al giorno di riposo e uno ogni giorno se risultano corridori positivi prima di domenica. Sigillare adeguatamente i paddock delle squadre sia nella zona di partenza che in quella dell’arrivo e rafforzare la sicurezza delle squadre negli hotel. Anche se speriamo di rimanere in gara fino all’arrivo finale del Giro (anticipato), nel caso in cui qualcuno del nostro team risultasse positivo o qualcuno della nostra squadra si sentisse a disagio con l’attuale situazione, lasceremmo la gara in quel momento con l’accortezza di dare il maggior preavviso possibile.
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